Leoncillo dal Regio Istituto d'Arte di Perugia a Gubbio

LEONCILLO DAL REGIO ISTITUTO D’ARTE DI PERUGIA A GUBBIO

Dal 21/10/2023 al 07/01/2024, Gubbio ospiterà una mostra dedicata a Leoncillo Leonardi dal titolo “Leoncillo Ritorno a Gubbio” alla Loggia dei Tiratori a cura di Enrico Mascelloni e la coordinatrice Elisa Polidori.

Il Liceo Artistico con la sua Dirigente Scolastica, dott.ssa Emanuela Palmieri, le prof.sse Fortunelli e Sisani hanno consegnato alla mostra, a mezzo del Sindaco Prof. Stirati,  un’opera di omaggio al “Maestro” che può essere scansionata a mezzo QRcode (in cui si possono anche vedere la fasi della creazione dell’opera):



         

 

Il lavoro, realizzato dall’allievo Diego Formica  (Cl. VA, Liceo Artistico ‘B. Di Betto’, Perugia), si intitola "Perugino attraverso Leoncillo" (2023, bassorilievo in stucco, cm. 49.5 x 69.5) e rientra nell’ambito di un progetto didattico coordinato dalle docenti Rita Fortunelli e Stefania Sisani. Agli studenti veniva richiesto di individuare un’opera, o più di una, del Perugino, interpretandola attraverso la poetica e il linguaggio artistico di un maestro umbro del Novecento. 

In questo caso le opere scelte sono il Polittico della Certosa - 1499, National Gallery, Londra - da cui è tratta la figura dell’Arcangelo Michele nello scomparto di sinistra, e Lo Sposalizio della Vergine - 1501-1504, Musée des Beaux-Arts, Caen - dal quale derivano le due figure di spalle ai margini della tavola. Ai personaggi del Perugino viene attribuito lo stile plastico di Leoncillo nella sua fase neo-cubista, citando due opere del MIC di Faenza, Dattilografa (1949) e Minatori (1953)

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La composizione verticale comune a entrambi gli artisti, fonde le forme morbide del maestro rinascimentale con le sagome sintetiche e angolate delle sculture di Leoncillo. Lo stucco è applicato su un’anima di chiodi e corda che dà corpo alle figure, richiamando l’effetto della maiolica policroma impiegata dallo scultore.   diversi, tracciati con linee sottili e mosse, fluttuano nello spazio del foglio, conferendo all’insieme un ritmo musicale ed evocando al contempo la sonorità stridula dello strumento.

LEONCILLO LEONARDI AL REGIO ISTITUTO D’ARTE DI PERUGIA

Alcuni documenti rinvenuti nell’Archivio Storico del Regio Istituto d’Arte riguardano la presenza di Leoncillo Leonardi presso l’istituzione scolastica recentemente costituita.1 

Oltre alla domanda di iscrizione, con la documentazione richiesta, vi sono la matricola con fotografia, due lettere autografe di Leoncillo indirizzate al direttore e la minuta della risposta a una sua richiesta.  

Lo studente, nato a Spoleto il 18 novembre 1915, figlio del fu Fernando e di Giuseppa Magni, come risulta dall’atto di nascita, fu iscritto al Corso superiore del Regio Istituto, Sezione di Pietra e Marmo, Il 3 ottobre 1932 ed ottenne il Diploma Superiore il 23 luglio 1935. La fotografia, autenticata dal Municipio di Spoleto in data 25 maggio 1932, mostra il ragazzo sedicenne in giacca e basco, con i lineamenti affilati e un’espressione malinconica. In una lettera indirizzata al direttore, Leoncillo richiede con sollecitudine un attestato di iscrizione, necessario per l’abbonamento ferroviario Spoleto - Perugia, in quanto studente pendolare con residenza a Spoleto, in Via Monterone 61.  

Successivamente, mentre era a Roma per studiare all’Accademia di Belle Arti, scrisse una lettera alla scuola, in una grafia rapida con parti sottolineate e cancellature, denotando una certa trepidazione riscontrabile anche nel testo: 

[…] io sono Leoncillo Leonardi, un alunno dell’Istituto d’arte che ottenne la licenza e il diploma due anni fa. Detti l’altro anno l’esame per l’abilitazione all’insegnamento e fui bocciato. Mi occorre un certificato nella carta bollata che unisco, dal quale risulti appunto che ho dato una sola volta l’esame di abilitazione. Il termine per la presentazione dei documenti è il 18 Febbraio; la pregherei quindi tanto di usarmi la cortesia di farmi avere il documento al più presto. Se non avrò questo certificato il mio esame andrà a monte. Le unisco anche francobolli per l’importo della raccomandata per la quale sarà tanto gentile mandarmi il certificato. Se sorgessero complicazioni si potrà rivolgere alla Sig.na Maria Zampa o al Sig. Enzo Rossi dell’Accademia di Belle Arti i quali sapute le circostanze faranno quanto Lei chiederà loro. 

Le porgo i miei devoti ossequi e la prego di porgerli a mio nome anche al Direttore.

 Dev. Leoncillo Leonardi 

Via Emanuele Filiberto 138, Roma 

La richiesta ebbe buon esito perché il 10 febbraio 1937 il certificato venne spedito all’indirizzo indicato, come risulta dalla minuta conservata in archivio, giusto in tempo quindi per inoltrare la domanda d’esame. 

Dalla lettera si deduce inoltre che in quell’anno i suoi due ex compagni di scuola, Maria Zampa, che Leoncillo sposerà l’anno successivo, e l’artista perugino Enzo Rossi, suo coetaneo e intimo amico, frequentavano entrambi l’Accademia di Perugia, mentre lui era all’Accademia di Roma, città in cui studiava anche suo fratello Lionello. 

Proprio Lionello Leonardi molti anni dopo ricostruì in un articolo le vicende di quegli anni, 2 rivelando come alle origini della scelta artistica del fratello ci fosse un insuccesso scolastico, cioè “una bocciatura per la condotta, oggi inconcepibile, in quei tempi caso non proprio raro”.3 

Leoncillo frequentava l’Istituto Tecnico di Spoleto, ottenendo nel 1931 l’ammissione alla prima classe del corso superiore. La pagella finale di quell’anno è conservata nell’Archivio Storico del Regio Istituto d’Arte di Perugia, riportando tutte valutazioni sufficienti, con sette in Matematica e Stenografia e otto in Disegno. L’anno successivo però, come già detto, venne respinto, non perché “egli fosse particolarmente indisciplinato, ma per il suo comportamento inusuale, ribelle e tuttavia silenzioso, come per una muta sofferenza interiore,” che avrebbe attirato l’antipatia di una docente.4 

Le memorie del fratello continuano poi menzionando la punizione da parte della madre di non usare più la bicicletta, a cui lui reagì relegandosi in soffitta “nel suo rancoroso silenzio”. Ma quella crisi adolescenziale si sciolse quando Lionello gli portò un blocco di creta e Leoncillo iniziò a plasmare alcune figure di animali. La prima fu una scimmia, tratta da un libro di storia naturale, che lo soddisfò, spingendolo a proseguire. Si cimentò persino con un impegnativo autoritratto a grandezza naturale che rimase incompiuto.  

In quel frangente lo scultore Umberto Domenico Diano, che lavorava a Spoleto al Monumento ai Caduti di Colleattivoli, visitò la soffitta di Leoncillo, fornendo suggerimenti e informazioni tecniche. Furono mesi di lavoro e studio, nei quali il ragazzo avvertì l’ispirazione che lo condurrà a divenire uno scultore tra i più originali ed emblematici della sua epoca. 

 

“Alla vigilia dei suoi esami di ammissione all’Istituto d’Arte di Perugia aveva già una buona preparazione. Fu infatti ammesso a pieni voti e da allora seguì quei corsi sempre con successo.”5 Da studente realizzò alcune opere, tra le quali una Maternità (1932) che evoca le figure allegoriche in trono dei Pisano nella Fontana Maggiore di Perugia e il Ritratto di Marinangeli (1933). Lionello riferisce inoltre di “un ritratto di pugilatore che riproduceva al naturale un campione assai popolare in quegli anni e che rimase esposto per oltre un mese in una vetrina di Corso Vannucci.”6 Realizzò anche un ritratto della zia in cera, dopo aver visto a Roma una mostra di Medardo Rosso. L’esperienza di studio a Perugia risultò pertanto stimolante dal versante artistico e formativa da quello umano, un effettivo punto di svolta nella sua evoluzione creativa. 

Leoncillo Leonardi, Violini

L’opera, appartenente alla collezione del Liceo Artistico ‘B. Di Betto’ di Perugia, è una stampa offset da un disegno a china di Leoncillo del 1939. 

Sei violini in scorci  diversi, tracciati con linee sottili e mosse, fluttuano nello spazio del foglio, conferendo all’insieme un ritmo musicale ed evocando al contempo la sonorità stridula dello strumento.

I nonni materni di Leoncillo erano liutai e gli strumenti musicali gli erano molto familiari, comparendo in alcuni disegni e sculture giovanili 7

 

MARINELLA CAPUTO

1 Nato come appendice dell’Accademia di Belle Arti nel 1924 , il Regio Istituto d’Arte “Bernardino di Betto”, sarà ufficializzato nel 1928.

Le ricerche di archivio si devono alla Prof.ssa Rita Fortunelli, docente presso il  Liceo Artistico di Perugia

2 Lionello Leonardi, Gli esordi di Leoncillo, in G. CORTENOVA-E. MASCELLONI (a cura di), Cagli e Leoncillo alle Ceramiche Rometti, Mazzotta, Milano 1986, pp.29-30

3 ibidem

 4 Ibidem 

5 Ibidem, p. 30 

6 Ibidem 

7 D. FERRARI - E. MASCELLONI, Leoncillo, Opere 1938 - 1952, SKIRA, Milano, 1955, p. 27

 

E.B.